L'esorcismi.....mondo tanto affascinante quanto inquietante.....non so voi ma a me il sovrannaturale mi intriga tantissimo ma quanto mi spaventa iniziare a cercare di capirne di più.....di scoprire un tipo di mondo del quale non sappiamo assolutamente niente......del quale molta gente ne ignora l'esistenza ma che possiam trovarci sotto i nostri occhi in qualsiasi momento cogliendoci totalmente di sorpresa!!
Innumerevoli sono i libri che trattano l'argomento....innumerevoli sono le storie che rimbalzano nei notiziari, di persone che troppo presi dai fuochi del soprannaturale, han dato di matto, facendo qualche vittima.....ma è veramente così pericoloso entrare in quel mondo?
Si entra per curiosità e poi non riesci più ad uscirne se non con la morte???
Mah dubbi atroci....che chissà se qualcuno prima o poi potrà mai aiutarmi a risolverli....
Quest'oggi, approposito della mia breve introduzione, vi voglio sottoporre una storia che ritengo parecchio interessante.....probabilmente qualcuno ne avrà già sentito parlare mentre per qualcun'altro sarà totalmente una cosa nuova......ma sia per l'uno che per l'altro caso, mi interesserebbe sapere quello che ne pensate.....perchè mi incuriosisce parecchio la vostra opinione a riguardo!
Arrivederci!!
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- La tragedia prende il via nel 1968 quando l'allora sedicenne Anneliese Michel comincia a soffrire di attacchi di epilessia, correttamente diagnosticata dalla Psychiatric Clinic Würzburg. Purtroppo nessuno si occupa dei feroci periodi di depressione che seguono ogni attacco: la giovane passa un lungo periodo in ospedale e torna a frequentare la scuola solo nell'autunno del 1970 ma, causa anche una severa istruzione religiosa, si convince lentamente di essere posseduta. Anneliese inizia a vedere volti demoniaci durante le sue preghiere quotidiane; seguono a ruota voci diaboliche che la perseguitano urlandole che brucerà all'Inferno. Gli psicologi consultati non riescono ad approdare a nulla e per tre anni la ragazza vive un calvario quotidiano alternando sprazzi di vita "normale" a momenti di sofferenza e disagio psichico.
Nel 1973 i genitori consultano alcuni Pastori per richiedere un esorcismo che viene sempre e comunque rifiutato: le prove della possessione (Infestatio) richieste per permettere un rituale di esorcismo sono molteplici e quasi impossibili da documentare con serietà e completezza (avversione ai simboli religiosi, poteri e comportamenti soprannaturali, il parlare in lingue sconosciute al soggetto...).
Nel frattempo le cose si aggravano e durante tutto il 1974 la povera ragazza assume comportamenti profondamente patologici: dorme sul pavimento, mangia insetti, beve la sua urina, distrugge dipinti a tema religioso, si lacera i vestiti, digiuna, morde i parenti e si automutila.
Nel settembre 1975 il vescovo di Würzburg, dopo attento esame, assegna ai pastori Arnold Renz ed Ernst Alt l'ordine di iniziare un Grande Esorcismo sulla ragazza secondo il Rituale Romano. Diversi "demoni" si manifestano nella posseduta (Lucifero, Giuda, Caino, Nero, Hitler fra i "maggiori") durante le sedute di esorcismo che spaziano in un lungo periodo di tempo, da settembre al luglio dell'anno seguente, il 1976.
Anneliese subisce fino a due rituali alla settimana durante i quali deve essere tenuta ferma da parecchi uomini adulti ma trova anche il modo di vivere sprazzi di vita normale (esami scolastici, messe in chiesa...) in una drammatica altalena psicofisica. Mesi e mesi di interminabili litanie e preghiere, monotone e ripetitive. Le ginocchia distrutte dalla ripetute genuflessioni. Digiuno continuo. Non ci sono levitazioni, statuine di demoni o pappe di piselli. Non è un film. E quindi, come spesso accade nella vita vera che non copia Hollywood, non c'è lieto fine.
Anneliese muore il primo luglio 1976, a 23 anni. I genitori e i preti l'avevano forzata al rituale anche se ormai pesava poco più di trenta chili e afflitta da una grave polmonite. Le sue ultime frasi, registrate su nastro, sono state una richiesta di assoluzione e un "Mamma, ho paura" rivolto alla madre. L'epilogo non riporta certo in vita la ragazza: vi è un processo in tribunale e i due preti più i familiari vengono condannati per omicidio dovuto a omissione di soccorso e negligenza: sarebbe stato sufficiente nutrire la paziente via flebo per permetterle di resistere al duro rituale e continuare a vivere. Sei mesi di carcere con la condizionale, questo il prezzo della vita di Anneliese.
Negli anni seguenti una Commissione dei vescovi giudicò la ragazza come "non posseduta" ma la poveretta dovette subire ulteriori pene: il cadavere venne riesumato per mostrarne la decomposizione in quanto molti la consideravano ormai miracolata e in grado di sconfiggere anche le normali leggi di decomposizione. Vi è un continuo pellegrinaggio di gente armata di rosario e fede alla tomba di Anneliese. Esiste anche un libro sull'argomento: The Exorcism of Anneliese Michel di Felicitas D. Goodman. Garden City, NY: Doubleday and Company, 1981. La commissione dei vescovi chiese esplicitamente al Vaticano di abolire la pratica dell'esorcismo ma la Santa Sede si limitò a rispondere con una nuova versione del rituale, la De exorcismis et supplicationibus quibusdam, nel 1999.
Anneliese Michel, 1952-1976 R.I.P. -
Nel 1973 i genitori consultano alcuni Pastori per richiedere un esorcismo che viene sempre e comunque rifiutato: le prove della possessione (Infestatio) richieste per permettere un rituale di esorcismo sono molteplici e quasi impossibili da documentare con serietà e completezza (avversione ai simboli religiosi, poteri e comportamenti soprannaturali, il parlare in lingue sconosciute al soggetto...).
Nel frattempo le cose si aggravano e durante tutto il 1974 la povera ragazza assume comportamenti profondamente patologici: dorme sul pavimento, mangia insetti, beve la sua urina, distrugge dipinti a tema religioso, si lacera i vestiti, digiuna, morde i parenti e si automutila.
Nel settembre 1975 il vescovo di Würzburg, dopo attento esame, assegna ai pastori Arnold Renz ed Ernst Alt l'ordine di iniziare un Grande Esorcismo sulla ragazza secondo il Rituale Romano. Diversi "demoni" si manifestano nella posseduta (Lucifero, Giuda, Caino, Nero, Hitler fra i "maggiori") durante le sedute di esorcismo che spaziano in un lungo periodo di tempo, da settembre al luglio dell'anno seguente, il 1976.
Anneliese subisce fino a due rituali alla settimana durante i quali deve essere tenuta ferma da parecchi uomini adulti ma trova anche il modo di vivere sprazzi di vita normale (esami scolastici, messe in chiesa...) in una drammatica altalena psicofisica. Mesi e mesi di interminabili litanie e preghiere, monotone e ripetitive. Le ginocchia distrutte dalla ripetute genuflessioni. Digiuno continuo. Non ci sono levitazioni, statuine di demoni o pappe di piselli. Non è un film. E quindi, come spesso accade nella vita vera che non copia Hollywood, non c'è lieto fine.
Anneliese muore il primo luglio 1976, a 23 anni. I genitori e i preti l'avevano forzata al rituale anche se ormai pesava poco più di trenta chili e afflitta da una grave polmonite. Le sue ultime frasi, registrate su nastro, sono state una richiesta di assoluzione e un "Mamma, ho paura" rivolto alla madre. L'epilogo non riporta certo in vita la ragazza: vi è un processo in tribunale e i due preti più i familiari vengono condannati per omicidio dovuto a omissione di soccorso e negligenza: sarebbe stato sufficiente nutrire la paziente via flebo per permetterle di resistere al duro rituale e continuare a vivere. Sei mesi di carcere con la condizionale, questo il prezzo della vita di Anneliese.
Negli anni seguenti una Commissione dei vescovi giudicò la ragazza come "non posseduta" ma la poveretta dovette subire ulteriori pene: il cadavere venne riesumato per mostrarne la decomposizione in quanto molti la consideravano ormai miracolata e in grado di sconfiggere anche le normali leggi di decomposizione. Vi è un continuo pellegrinaggio di gente armata di rosario e fede alla tomba di Anneliese. Esiste anche un libro sull'argomento: The Exorcism of Anneliese Michel di Felicitas D. Goodman. Garden City, NY: Doubleday and Company, 1981. La commissione dei vescovi chiese esplicitamente al Vaticano di abolire la pratica dell'esorcismo ma la Santa Sede si limitò a rispondere con una nuova versione del rituale, la De exorcismis et supplicationibus quibusdam, nel 1999.
Anneliese Michel, 1952-1976 R.I.P. -
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- "Alla domanda: la Chiesa ha alla fine dichiarato la possesione di Anneliese Michel?"
Anneliese Michel non venne dichiarata posseduta, ma semplicemente malata di epilessia, ragion per cui gli esorcisti furono accusati di omicidio colposo per averla sottratta alle cure del medico e condannati a sei mesi di reclusione. Il caso Michel suscitò disapprovazione negli stessi ambienti cattolici, e contribuì a modificare la posizione della chiesa sulla possessione e a far avvertire con più forza l'esigenza dell'ammodernamento del Rituale Romanum. Ratzinger, allora cardinale di Monaco, fu il primo a muoversi in questa direzione, e Hoffner, presidente della Conferenza Episcopale Tedesca, precisò che la possessione demoniaca non è un dogma. -