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Posti in sala 132 occupati una 50ina....
Il film prende ispirazione da una brutta storia successa in America precisamente in Texas tra il 1954 e il 1957......in questi tre anni il "Macellaio di Plainfield" al secolo Ed Gein sbrandellava in mille pezzi cadaveri e non solo, tranciando qualsiasi parte del corpo come se invece di umani avesse davanti dei pupazzi....
Un vicenda che ha sconvolto l'America....che ha risvegliato gli USA da quell'ingenuità in cui si nascondeva....facendole aprire gli occhi come il terrore potesse essere a due passi da casa!!
Dal 1974 fino al 2003 sono stati proposti ben quattro capitoli di questa pagina nera della storia americana.....ma in nessuno delle quattro pellicole era stato resa nota la genesi dell'imponente fagocita-uomini texano che porta il nome di Thomas Hewitt, la quale fonte di ispirazione come detto fu Ed Gein, contadino necrofilo e cannibale realmente esistito!!
Motosega alla mano e grembiule da macellaio, la macabra figura di Leatherface può essere messa a paragone a Michael Myers, Jason Voorhees e Freddy Krueger, come una delle più influenti icone del cinema dell'orrore!!
In "Non aprite quella porta: L'inizio", si comincia infatti proprio dal 1939, anno in cui il deforme protagonista, appena venuto al mondo ed abbandonato in un cassonetto della spazzatura dalla grassa mamma che lo ha partorito all'interno di un mattatoio, si ritrova recuperato ed adottato dalla folle famiglia cannibale!!
In seguito, l'ambientazione si sposta a trent'anni dopo, introducendo i due giovani fratelli Dean ed Eric che, in prossimità dell'arruolamento nell'esercito americano per la guerra del Vietnam, decidono di concedersi un'ultima vacanza in Texas accompagnati dalle rispettive fidanzate Bailey e Chrissie, senza immaginare che lo strano sceriffo Hoyt, incontrato sulla loro strada, altro non è che uno dei componenti della sadica combriccola di Leatherface.
Mi salta all'occhio la chiara e netta critica verso il mondo sociale che in maniera esplicita scena dopo scena esce allo scoperto......sii perchè tutte le varie sequenze ci mostrano le ragioni che hanno spinto un emarginato e il suo affamato nucleo familiare a divorare la società che non lo accetta.
E, nel porre in evidenza questo aspetto di vittime trasformate in carnefici, il regista Jonathan Liebesman, non ricorre alla solita struttura narrativa costruita su una lenta attesa destinata ad esplodere progressivamente in violenza, ma, forte anche di effetti speciali di tutto rispetto, privilegia gli omicidi già a partire dai primissimi minuti, con martelloni spacca-cranio, la vibrante lama della sega a motore sempre in movimento e notevoli spargimenti di sangue senza dimenticare la raccapricciante fabbricazione di una maschera in pelle umana degna del migliore Lupin.
Il risultato finale, quindi, grazie soprattutto all'abbondanza di urla e di frenetiche inquadrature a mano ottimamente assemblate, presenta le fattezze di un cupo ed angosciante spettacolo che di tanto in tanto veniva stemperato da un pizzico di grottesca ironia verbale.....un film che non concede un attimo di tregua ai nervi dello spettatore, avvolto nella consueta ed inquietante atmosfera rurale delle zone dell'America completamente isolate dal mondo!!
Tutti elementi che, grazie anche allo spiazzante ed inaspettato epilogo, non solo lo rendono uno delle pellicole horror più belle e ben fatte dell'anno ma rischiano di farlo trasformare in un vero e proprio cult-movie del genere!!
Bravo il regista....ottimi gli effetti....bravi gli attori.....da vedere....senza aver paura, Voto 8!!
io avevo visto "nn aprite quella porta" qualche anno fa....ero tentata quindi a vedere questo ma penso che nn lo vedro piu dato che mi e stato detto il finale!!ma quando ci sei andato?nn hai visto anto?
ps=in effetti i tuoi commenti sui film sn sempre vicini ai miei mi potrei pure fidare ma ad anto ha fatto vomitare, vabbe ognuno ha i suoi gusti!!!