< Niente è.....come sembra - Anno III°!!
sabato, ottobre 25, 2008
QUEL CHE DICE IL CERVELLO!!
Il non fermarsi mai, il girar come trottole presi dalla frenesia giornaliera, il non pensare alle minime e minuziose gioie quotidiane...non ci permettono di sgranare gli occhi ed osservar il bello!!
E' da qualche tempo che mi son deciso di osservare tutto, valorizzare il massimo e farmi un'idea di qualsiasi cosa.
Per carità, la mia esistenza non si sta trasformando in quella di un qualsivoglia sciamano indiano, ma permettetemi di dire che è proprio affascinante ed armonico come le rette della vita si intersecano a vicenda scontrandosi e penetrandosi in maniera dolce&amara come altrettanto quelle linee vitali che viaggiano parallelamente senza mai toccarsi ne sfiorarsi...son convinto che tutto ciò ci fa andare avanti.
Le imprevidibilità ci tengono vivi.
In un periodo pieno di crisi...spirituale, economica, intellettiva, artistica etc etc....i successi personali diventano fondamentali per la società nostrana.
Ed ecco che per continuare a sorridere bisogna magnificamente star in pace con se stessi.
Appigliandomi a ciò posso affiancare i miei sentori alla realtà.
Dall'interno sento un grande e rumoroso brusio che mi trasmette in maniera dolce ma al contempo abulico, una soave sinfonia dove i vari puntini che non trovavano il giusto assetto, perchè all'interno di un gioco esuberatamente lesionistico, iniziano a sistemarsi gradualmente.
L'ausilio di un aiuto esterno è di fondamentale e notevole rilevanza e se di tutto ne faccio un miscuglio posso permettermi di sentirmi libero.
Si abusa talvolta della parola libertà....è facile usarla...perchè semplice, diretta anche scontata e con quel immediato appeal che giustifica quel suo uso esagerato come segno di rivalsa su qualsiasi cosa.
Sono il primo che utilizza ed ha utilizzato questa misera parola per dare una sentenza definitiva ai miei vari stati d'animo.
Ma col tempo mi son accorto che era soltanto una misera scusa per nascondermi....far finta che quelle 6 insulse lettere mi impedissero di scavare dentro alle mie svariate vicende.
Però poi accade un fatto eccezionale che ti prende dentro, che ti dona un'illuminante coraggio per dire basta alle baggianate autoimposte ed affrontare quel che credevi che il passar dei minuti, delle ore, dei giorni o degli anni, potesse cancellarsi dal tuo bagaglio, come se nulla fosse mai accaduto, come se il nulla fosse il tuo passato.
Sarà Cuore....sarà la Dottoressa....saranno le Pink Lady....sarà il Sacro Rosario.....sarà lo Spirito Santo.....saranno tutte queste cose che mi han portato realmente a dar una svolta significativa a tutto.....a gasarmi per una nuova avventura intrapresa....a farmi sognare un futuro che ho sempre desiderato.....a farmi credere che l'Amore con la mia capoccia può esistere....ma soprattutto a farmi fare una grossa e grassa risata sul mio passato assai combattutto e fortemente burrascoso.
Ma solo di una cosa sono tutt'ora assai tormentato, se decidessi di mollare tutto e scappare a Zurigo....chi mai mi seguirà???
 
posted by Zar at 15:18 | Permalink | 4 comments
sabato, ottobre 18, 2008
LA SAI USARE UNA BIC?!!
A proposito dell’utilizzo alternativo degli oggetti....ho subito pensato alla penna Bic.
Avete presente vero?
Chi non ha mai avuto tra le dita almeno una penna Bic nella propria vita?
Alle elementari, prima di quelle tutte colorate a 4 o 6 colori o di quella lunga con punta fine gialla e nera o di quella che scrive e cancella....la classica penna Bic nell'astuccio di qualsiasi scolaro è sempre stata presente.
E particolare non indifferente è che se non si ci stava attenti si perdeva automaticamente il tappino.
Ora, oltre che a scrivere, dall'alto di un mio studio scientifico casalingo, son arrivato alla conclusione che mi permette di affermare che la penna Bic possa servire anche ad altre cose.
Ed i primi due risultati tangibili e di sicura presa sono stati 2:
- come cerbottana, me lo ricordo proprio alle elementari, fantastica.
- e poi il tappino, la stanghetta del tappino, sembra sia il miglior togli cerume mai inventato.
Qualcuno sa far meglio?
 
posted by Zar at 09:59 | Permalink | 0 comments
sabato, ottobre 11, 2008
WOMANIZER!!
Mai attesa è stata così piacevole....mai ricerca è stata più intrigante....mai donna è stata più SEXY!!
Non voglio proferir altra parola....ma soltanto ammirare....ed ammirare....ed ammirare!!


 
posted by Zar at 10:21 | Permalink | 8 comments
giovedì, ottobre 09, 2008
UN SIMPATICO INIZIO DI TRASMISSIONE!!
Sento il dovere di circostanziare tre situazioni che mi son saltate all'occhio all'inizio della nuova "La Talpa":
1) Che Paola Barale ha un modo di parlare ed atteggiarsi che si rifà spaventosamente alla Valeriona Nazionale;
2) Che la sopracitata ha usato l'intestazione del mio blog per appellare il Sudafrica;
3) Che se fosse successa una tragedia con gli squali bianchi, chi ne avrebbe pagato le conseguenze???;

Aggiornamento delle 00.35: la rabbia di tale Tittocchia e la stizza della Karina (accontentata a mò di ragazzetta petulante ed insoddisfatta) mi lasciano quel non so che di patetico....ancor di più delle 2 ore iniziali dove si disquisiva sugli oggetti adorati che sti poveri sventurati si son portati appresso!!
Si inizia male....veramente male!!
 
posted by Zar at 21:26 | Permalink | 0 comments
sabato, ottobre 04, 2008
UNA COSA PER VOLTA!!
Ormai ho imparato a comprendere i capricci del mio computer e ad interpretare il suo essere decisamente anarchico ed autodecisionale!!
Se decido di navigare....ascoltar musica....Messenger-iare e giocare a Scudetto contemporaneamente....il mio Vaio comincia a pregarmi di lasciarlo in pace e di andare fuori a far un giro, perchè a tutto, decisamente, non può tener testa!!
Quindi di sua spontanea volontà decide:
- che scudetto ha commesso accidentamente un ERRORE IRREVERSIBILE è verrà immediatamente terminato proprio nell'attimo in cui mi trovo in vantaggio nella finale di Champions League (immaginate la mia gioia);
- che le pagine internet che desidero aprire provocano problemi di diagnostica (che vorrà dire solo il nostro Sant'Iddio può saperlo);
- che Messenger, dall'alto della sua magnanimità, mi mostra l'ingresso di 27 contatti in 2,5 secondi (un mini raduno su msn del quale nessuno mi aveva avvertito);
- che Media Player attiva il collaudatissimo sistema strazia-orecchie emanando suoni originalissimi (effetti che voi umani non potete nemmeno immaginare);
Meno male che sono quasi le 17, il fato mi ha voluto bene!! Anzichè star mogio in divano posso guardar una nuova puntata di "Verissimo"....quindi con il sorriso in bocca mi fiondo davanti la Tivù a sentir le ciance che impropinano la premiata ditta Toffanin-Signorini....perchè diciamolo, non c'è niente di più succulento che sentir la Silvia e l'Alfonso punzecchiar Dive e Starlette Tivù!!
Quindi Buon Sabato Vaio....spero nel magico folletto, che mi vuol bene, che possa aggiustar tutto, ovviamente aggratis!!
 
posted by Zar at 16:32 | Permalink | 2 comments
giovedì, ottobre 02, 2008
PREGO IL VOSTRO CAFFE'!!
Osservando di qua ed osservando di là mi rendo conto che la faccenda necessita di una chiara spiegazione, e quindi mi ci dilungo quivi con la scusa d’aver i miei 10dico10 minuti di pausa lavorativa. Parliam di caffè.
Il “marocchino” è, ormai, una piaga nazionale. Dal MonBianco alla Trinacria, con i più svariati appellativi, esso rappresenta al meglio quel che di più terribile possa affliggere un moderno barista: l’aggettivazione.
L’aggettivazione è il male baristico di questo ultimo decennio, in un mondo che prevede di svolgere il proprio lavoro male e lentamente, pretendendo dagli altri l’esatto contrario: bene e subito.
Parliamone seriamente.
Un tempo, quando avevamo tempo, andavamo al bar e le opzioni erano: caffè, cappuccino, succo di frutta. Di gusti ve n’erano esclusivamente tre: pera, pesca e albicocca, e ancora non c’era stata l’invasione dei “senza zuccheri”.

Nessun creativo del marketing si era ancora azzardato a proporre il pesca/mango, il banana e mela, il mirtillo e limone ed altre aberranti associazioni.
I più “in” si lasciavano andare al Campari. Qualche operaio sceglieva la sambuca o lo stravecchio.
Il bar serviva per socializzare, per perdere un po’ di tempo con gli amici prima di tornare a casa, per fare colazione quando la moglie o la mamma erano malate. Oggi, che non esiste più una tavola comune, il bar serve, tra una pausa e l’altra dei mille impegni quotidiani, per nutrirsi rapidamente e senza sforzi.

Avete presente quei tizi che ordinano un aperitivo e prima ancora che il barista poggi il bicchiere sul bancone proferiscono queste parole: ce l’hai qualche tramezzino, le arachidi, le patatine, i pistacchi, due spiedini, una fiorentina?
Ecco, questa è gente che torna a casa, si siede sul divano, guarda la foto della ex moglie e dice: hai visto, che ci vuol per cenare?
Oggi, solo per un caffè si pretende di scegliere: tipo di tazza, tipo di caffè, tipo di latte, tipo di zucchero, temperatura di tazza, latte, caffè, qualità della macchia, solo latte, solo schiuma, misto. Moltiplichi tutto questo per i venti clienti al bancone e non ti domandi più perché, oggi, i baristi sono tra le categorie più a rischio per quanto riguarda suicidi e siffatti. 20 caffè per tre aggettivi a bevanda fanno 60 bevande diverse, da ricordare e preparare in circa due minuti.
Tutto ha un limite, memoria e pazienza in primis. In tazza o in vetro. Lungo o ristretto, macchiato caldo o freddo. Macchiato con schiuma o senza. Con latte scremato. Ad alta digeribilità. Zucchero bianco, di canna, dolcificante dietetico, aromatizzato. Caffè decaffeinato, caffè d’orzo, caffè al ginseng.
Un tempo c’era la zuccheriera gigante, con dentro due cucchiaini, sempre aperta e alla mercé di tutti. Poi il ministero della salute deve aver ricevuto dati sulle morti bianche (dovute allo zucchero bianco esposto) ed ha inventato le bustine. Bustine di ogni tipo e colore, carta sprecata gettata a tonnellate ogni giorno, insieme alle bustine mezze piene di zucchero che vengono quotidianamente gettate nel secchio. Una vergogna nazionale anche questa.
Io sogno che un giorno, mentre sto sorseggiando il mio caffè macchiato, un barista guardi dritto negli occhi il cliente tipo (quello che il caffè non è mai abbastanza caldo, o corto, o macchiato) e gli dica semplicemente:

“Zittiti, e viviti stu c**** i cafè”.
 
posted by Zar at 11:13 | Permalink | 2 comments