Rtl, Radio Deejay, R101, Rds, volete farmi un piacere? Andate a farvi benedire. Ecco l'ho detto, l'ho fatto, mi sono sfogato, non ne potevo più. Pretendono di essere le radio più ascoltate, le classiche radio memorizzate nell'autoradio di chiunque, le solite radio con playlist tutte identiche e DJ spacchiosi con pesantissimi accenti milanesi.
Eppure non è questo il motivo principale che fa scoppiare tutta la mia indignazione.
Il problema è che ormai c'ho rinunciato: in macchina è diventato impossibile ascoltare musica se non porti con te CD a tutto spiano.
E non perché i brani trasmessi dalle radio non incontrino i miei gusti, anzi tutt'altro!!
Il tutto nasce perché mediamente in trenta minuti trascorsi in auto, non riesco ad ascoltare una canzone che sia una, a favore di pubblicità, jingle autopromozionali, interessantissimi dibattiti sulla politica nostrana e sui vibratori a trazione integrale, radiogiornali ed onde verdi ogni 25 minuti, gli indovinelli della giornata di Rosaria Renna, le meditazioni filosofiche di quel depensante di Fabio Volo, i siparietti tragicomici di Platinette, l'oroscopo di MagaMix e per finire il punto di un Direttore di successo (il che di solito significa Enrico Mentana o alternativamente Bruno Longhi o Anna Pettinelli).
E quando stamane, in quell'unica fortunatissima volta in cui riesco, chissà come, ad incappare nella voce dello speaker che mi annuncia una canzone che quasi mi piace come "Il solito sesso" di Max Gazzè, cosa fanno questi mercenari della musica, questi pervertiti della nota, questi idioti dell'organizzazione dei palinsesti? Mi tagliano tutto l'assolo di chitarra iniziale.
E io allora passo col rosso a 200 all'ora, perché sai che c'è?
C'è che le sirene della municipale che mi inseguono fino a casa mi intrattengono di più.